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Aqp, utile netto di bilancio da 36 mln di €, quasi il doppio rispetto all'anno precedente.

pubblicata giovedì 10 luglio 2014

Aqp, utile netto di bilancio da 36 mln di €, quasi il doppio rispetto all'anno precedente.
Il 9 luglio l’Assemblea dei soci ha approvato il bilancio civilistico ed il bilancio consolidato del gruppo Acquedotto Pugliese al 31 dicembre 2013. Utile netto 2013 pari a 36 milioni di €, ammortamenti ed accantonamenti per complessivi 115 milioni € ed imposte per € 30 milioni. L’utile 2013 è sensibilmente superiore a quello del 2012 (17 milioni di euro) in conseguenza dell’entrate in vigore del nuovo metodo tariffario stabilito dall’Autorità Garante per l’Energia Elettrica, il Gas ed il Servizio idrico Integrato (AEEGSI) che, in base al principio del full cost recovery, prevede l’imputazione di competenza al 2013 di una quota di ricavi che saranno finanziariamente conseguiti solo negli anni successivi. La mutata impostazione contabile ha determinato un incremento dell’utile di esercizio 2013 (rispetto alla precedente metodologia di calcolo) per circa 23,1 milioni di Euro, con incremento anche delle relative imposte, a detrimento – naturalmente – degli esercizi futuri, nel corso dei quali tali importi saranno effettivamente incassati. Tale utile, così come quelli conseguiti negli anni precedenti, sarà destinato per almeno il 90%, ad una maggiore patrimonializzazione della Società, a sostegno della realizzazione di investimenti e del miglioramento della qualità del servizio, così come esplicitamente previsto dallo Statuto sociale. Il valore della produzione presenta un incremento di circa Euro 21 milioni rispetto a quello del 2012, conseguenza degli effetti sui ricavi del nuovo metodo tariffario per 12,3 milioni, all’incremento tariffario per € 8,4 milioni, ed all’incremento dei contributi su investimenti e su costruzione allacci e tronchi per gli interventi eseguiti. I costi diretti di gestione si sono ridotti di 1,4 milioni di Euro per minori costi di materie prime per prodotti chimici e materiale di consumo e minori costi di energia, nonostante i maggiori costi per la gestione degli impianti di depurazione. Il costo del lavoro è in linea con quello del 2012 ma in termini percentuali rispetto al valore della produzione presenta una minore incidenza (18,94% rispetto al 19,93% del 2012).

Autore / Fonte: Acquedotto Pugliese