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Codice dell'Amministrazione Digitale, un passo verso il futuro dell'interoperabilità europea

pubblicata sabato 15 ottobre 2016

Codice dell'Amministrazione Digitale, un passo verso il futuro dell'interoperabilità europea
Il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) fa un altro passo verso l’interoperabilità europea. Il 13 settembre 2016 è stato infatti pubblicato in Gazzetta ufficiale il DL 26 agosto 2016, n. 179 (Nuovo CAD) che armonizza i suoi articoli con il regolamento europeo eIDAS del 23 luglio 2014, n. 910. Scopriamo allora insieme le principali novità che ci proiettano,  sempre di più, verso un futuro digitale - come riporta il sito della nostra capogruppo Postel S.p.A. Conservazione digitale a cura della P.A. 
Con il Nuovo Codice dell’amministrazione Digitale, i cittadini e le imprese non devono più conservare i documenti informatici, se questi  sono conservati  da una  Pubblica Amministrazione. Questa semplificazione non si applica ai documenti fiscali (ad esempio le fatture) e deve definire ancora le modalità con le quali accedere ai documenti conservati dalle PA. Domicilio digitale
Le comunicazioni a imprese e professionisti potevano già essere inviate all’indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC), reperibile nei registri pubblici. Ora il concetto di domicilio digitale viene esteso anche ai cittadini. E la vera novità è senz’altro questa: le Amministrazioni utilizzano il domicilio digitale, per chi lo ha dichiarato, come mezzo esclusivo di comunicazione e notifica. Firma elettronica
Con il nuovo CAD la firma elettronica assume un valore distintivo. Questo tipo di firme (ad esempio la firma grafometrica) diventa infatti idoneo a soddisfare il requisito della forma scritta. Rimane invece liberamente valutabile in giudizio il suo valore probatorio, in base alle caratteristiche oggettive di qualità, sicurezza, integrità e immodificabilità. Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID)
Il Sistema Pubblico di Identità Digitale assume un ruolo centrale. Cittadini e imprese hanno il diritto di accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione con un’unica password. Posta Elettronica Certificata (PEC)
Non è solo la PEC a essere adatta alle comunicazioni digitali che richiedono una ricevuta di invio e di consegna (in analogia alle raccomandate AR). Possono infatti essere utilizzate altre soluzioni tecnologiche equivalenti. L’effettiva attuazione di queste norme avverrà con l’emanazione delle relative regole tecniche, attese  per il 14 Gennaio 2017.

Autore / Fonte: S. B.